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Proscaenia: Arriva la “Netflix teatrale” la piattaforma streaming dedicata al palcoscenico

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di Laura Shovel

Alessandro Peluso e Gianluca Martinelli sono la dimostrazione che le idee, quando sono innovative, funzionano. Proscaenia ne è la prova: “Una piattaforma di streaming dedicata esclusivamente al teatro dove gli utenti possono vedere in qualunque momento gli spettacoli che preferiscono – racconta Alessandro, ideatore del progetto e amministratore – Una Netflix teatrale che, nata come progetto scolastico durante gli anni dell’Istituto Tecnico Commerciale, è diventata oggi un lavoro”.

Sono i mesi tra il 2017 e il 2018 e Alessandro decide di unire il suo grande amore per il teatro alle esigenze scolastiche, dando vita a un progetto ambizioso e innovativo che conquisterà il premio NastartUp 2018. “Durante l’Alternanza Scuola Lavoro – racconta Alessandro, oggi laureato in Economia – ci è stato chiesto di sviluppare una start-up e io ho deciso di partire da una delle mie più grandi passioni”. Subito dopo il diploma, Alessandro è però deciso a costruire qualcosa di proprio e coinvolge nel proprio progetto unico Gianluca, amico da sempre, appassionato di teatro e attore amatoriale.

“Oltre le difficoltà burocratiche – racconta Gianluca – Abbiamo dovuto superare i pregiudizi di chi temeva potessimo portare via pubblico al teatro, non vedendone invece il valore aggiunto”. La mission di Proscaenia è ben chiara: mettere a disposizione di tutti gli utenti interessati spettacoli che, non più in cartellone, possono invece avere ancora vita ed essere fruiti, continuando soprattutto ad alimentare una filiera che paga invece purtroppo lo scotto del solo live. “Tanti bacini di utenti continuano a essere distanti dalle sale teatrali – spiega Gianluca – Il nostro obiettivo è quello di avvicinarli sempre più alla magia del teatro. Dobbiamo ringraziare persone come Maurizio Casagrande che, primo tra tanti, ha compreso il valore del progetto, lo ha accolto e sposato, permettendoci così di iniziare a conquistare la fiducia anche di chi, radicato su vecchie posizioni, non ne coglieva l’innovazione”.

Il teatro viene spesso visto come riservato a una élite colta, avvolto da un’aurea di timore reverenziale: “Lo si considera di nicchia – precisa Gianluca – Ma vederlo e mantenerlo tale è sbagliato, perché tutto ciò che è per pochi è destinato a finire. Al contrario, è fondamentale farlo diventare un’abitudine, parte della quotidianità di ognuno. L’obiettivo deve essere portare sempre più persone a teatro ed evitare il rischio che tra dieci anni non ci vada più nessuno”.

Il ruolo che i due giovani napoletani vorrebbero dare a Proscaenia nella diffusione della cultura teatrale è ben chiaro: “Sensibilizzare i più giovani è fondamentale e questo è possibile solo portando il teatro nelle scuole. Vorremmo creare delle convenzioni particolari che permettano, a chi magari ha più difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico, di andare in sala attraverso agevolazioni – spiega sempre Gianluca – Bisogna facilitare le fasce più deboli, così da non restare fossilizzati su quelle medio-alte che sono anche quelle che oggi tendono ad allontanarsi. Il teatro deve essere presentato come un’arte a portata di tutti, quale è ed è sempre stata”.

Il timore verso Proscaenia da parte dei più scettici è infondato: “È un mezzo per avvicinare le persone di ogni fascia e creare interesse intorno al teatro – spiega Gianluca – Il live non può morire perché non vi è paragone, soprattutto dal punto di vista emozionale. Siamo di fronte a un percorso inverso. Ecco perché, oltre che nelle scuole, vorremmo portarla anche negli ospedali e nelle carceri”.

Non solo conquistare la fiducia, ma anche il reperimento di riprese di qualità: queste le difficoltà principali incontrate dai due ragazzi. “Il teatro non era abituato a puntare sulle registrazioni – spiegano – Ma il Covid ci ha aiutato, costringendo le compagnie a realizzare registrazioni che potessero essere commercializzabili”.

Il progetto ha avuto un cambio di passo concreto negli ultimi due anni, iniziando a raccogliere le prime reali soddisfazioni: “Centocinquanta spettacoli caricati, di cui uno di danza contemporanea – precisano – Un grandissimo riscontro, nuovi abbonamenti e accessi ogni giorno”.

“Abbiamo avuto la capacità di trasformare un momento di difficoltà come il Covid in uno strumento a nostro favore – concludono – Ci siamo perfezionati, mentre la società sviluppava un rapporto diverso con il digitale. Restare sempre aggiornati, in questo ambito, è fondamentale, soprattutto con l’avvento ultimo dell’Intelligenza Artificiale”.

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