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Vytautas Laysones: La pittura, frammenti di emozioni

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di Marisa Iacopino

“La pittura è una sosta momentanea nel flusso continuo e mutevole dell’immaginazione. Attraverso un dialogo intimo, l’artista cattura attimi ed emozioni dell’inesauribile fiume creativo, ne argina l’abbondanza, fissando frammenti che si fanno combinazione fisica di colori, forme e texture”.

E’ quanto ci racconta Vytautas Laysones, cinquantanovenne pittore lituano il cui stile, in una tecnica mista con olio e acrilico, combina la pittura tradizionale con elementi moderni e sperimentali. Le sue opere sono esposte in mostre, in gallerie locali e internazionali.

Da dove nasce la tua esigenza di esprimerti con la pittura?

“Come ti dicevo, la pittura è per me un’esperienza meditativa che mi permette di immergermi nel processo creativo. In quest’intima connessione tra il mondo interiore e l’immagine esterna, ho l’opportunità di esprimere ciò che a volte rimane non detto nella comunicazione quotidiana”.

La scelta dei colori è funzionale a esprimere gli stati d’animo?

“I colori sono uno strumento molto potente per esprimere gli stati d’animo. Hanno un significato emotivo e psicologico, quindi possono trasmettere e rafforzare determinati sentimenti. Il processo creativo, del resto, cambia a seconda di come l’artista si sente in quel momento. Quindi una singola opera può racchiudere diverse atmosfere cromatiche e creare un certo viaggio emozionale attraverso l’opera”.

Ci sono pittori che ti hanno influenzato o aiutato a formarti artisticamente?

“Ce ne sono parecchi. Ma il primo autore che mi ha impressionato con il suo lavoro è stato il pittore nativo Vytautas Masiulis. Fin dalla più tenera età, i suoi dipinti mi affascinavano così tanto che potevo rimanere a fissarli per ore”.

Cosa vuoi trasmettere attraverso i tuoi dipinti a chi li osserva?

“Non esiste un’unica risposta o interpretazione “giusta”. I dipinti invitano lo spettatore a interpretarli a modo proprio, tenendo conto delle esperienze e dei sentimenti personali. Ognuno può trovare per sé qualcosa di unico, forse anche cose che io, come artista, inconsciamente non intendevo trasmettere. Il mio è comunque l’invito a compiere un viaggio emotivo e di pensiero. L’obiettivo non è solo quello di creare un’esperienza visiva, ma di aprire la porta a un mondo interiore più profondo. Voglio che lo spettatore si senta coinvolto in uno stato d’animo che evochi ricordi o riflessioni. I motivi della natura prevalgono nelle mie opere, come metafore delle relazioni umane, dello stato spirituale, dei cicli di vita. Alcune opere rappresentano un ‘promemoria’ della nostra temporalità, e al tempo stesso dell’eterno movimento del mondo. Insomma, mi aspetto che l’osservatore senta questa connessione, e magari trovi la propria intima relazione con l’ambiente. Con il mio lavoro cerco inoltre di trasmettere la ricerca di pace interiore e armonia”.

Che cosa significa per te essere pittore oggi?

“E’ una domanda molto interessante e sfaccettata. Essere un pittore oggi significa molto più che saper lavorare con pennello e colori. L’artista contemporaneo affronta sfide e opportunità diverse rispetto ai tempi passati, quando le forme e le tecniche tradizionali dominavano il mondo dell’arte. Oggi significa non soltanto comprendere e rispettare la storia e le tradizioni della pittura, ma anche cercare costantemente il modo per trasformarle, addirittura trascenderle. Molti artisti conoscono le tecniche della pittura classica e le applicano abilmente in un contesto contemporaneo. Al tempo stesso, sono alla ricerca di nuove forme espressive che risuonino con il pubblico odierno”.

Pensi che attualmente, e più che in passato, l’arte veicoli anche altri temi oltre quelli artistici?

“Oggi l’arte non riguarda solo esperienze estetiche, spesso serve come veicolo per la discussione di importanti questioni sociali, politiche, ecologiche. Un pittore può diventare una voce che commenta gli avvenimenti del nostro tempo, esplora temi complessi come l’identità, il cambiamento climatico, i diritti umani.  Inoltre, il pittore esiste non solo nello spazio fisico, ma anche in quello digitale. I social network, le gallerie online e le mostre virtuali offrono l’opportunità di raggiungere un pubblico globale. Ciò dà agli artisti l’opportunità di diffondere il proprio lavoro a un pubblico molto vasto, ma allo stesso tempo comporta nuove sfide: come differenziarsi in questo mare visivo di rumore e mantenere la propria autenticità? Perché la pittura, nonostante tutte le nuove tecnologie, rimane sempre una forma potente in grado di creare connessioni intime e dirette con le persone. In sostanza, oggi essere pittore significa saper stare in equilibrio tra storia e innovazione, bisogno di espressione personale e responsabilità sociale, tra mondo materiale e mondo digitale. È una ricerca costante di autenticità che ci permette di rivelare le dimensioni più profonde dell’esperienza umana”.

Per concludere, quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Finché il fiume della creatività non si prosciugherà, e potrò ancora deliziare l’occhio e l’anima dello spettatore con la mia arte, questo è tutto quello che intendo fare”.

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