Paolo Mengoli: “L’estate dentro me”

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di Silvia Giansanti

E’ tutto pronto per l’estate grazie al singolo “L’estate dentro me” nella versione remix, lanciata recentemente con ritmo più soft da Francesca Mezzadri Paolo Mengoli ha tanto da raccontare

 

Voglia di passeggiate in riva al mare con il profumo della vicina pineta, voglia di qualcosa di fresco e soprattutto voglia di cambiare tutte le nostre abitudini dopo il lungo inverno, anche se questi mesi non ci hanno regalato temperature da brividi. Paolo Mengoli, amante della bella stagione, è un pilastro della storia musicale italiana, con lui trascorreresti ore e ore ad ascoltare tanti preziosi aneddoti sui personaggi, come quello su Lucio Battisti, che non dimostrò di essere un asso nel calcio nella formazione della Nazionale cantanti. Paolo vinse nel lontano 1968 il Festival di Castrocaro e la sua carriera è decollata successivamente alla grande grazie al Festival di Sanremo e al Disco per l’Estate. E’ riuscito a vendere milioni di dischi. Nel 1975 ha fondato insieme a Mogol, Gianni Morandi e Claudio Baglioni, la Nazionale Italiana Cantanti, creata per sostenere progetti di solidarietà. Qui ha ricoperto il ruolo di portiere, partecipando a 440 partite, che lo rendono l’artista con il maggior numero di presenze nella squadra. Negli ultimi anni Paolo Mengoli è spesso ospite di rinomati programmi tv. Non è grande frequentatore dei social, è per il contatto diretto. Da non dimenticare che fece una canzone dedicata a Giovanni Paolo II, utilizzata come inno ufficiale per il centenario della nascita del Papa in questione. Un’altra grande soddisfazione, accompagnata da un prestigioso riconoscimento. In seguito è stato ricevuto da Papa Francesco, scomparso recentmente.

Paolo, “L’estate dentro me” è un preludio alla stagione che sta per arrivare. Di cosa parla il testo?

“Il testo non è soltanto estivo e spensierato, ma profondo, perché ci racconta che la bellezza dell’estate non dipende tanto dal luogo o con chi la passiamo, bensì è proprio dentro di noi. E’ come la felicità, non dobbiamo cercarla esternamente, perché è già dentro di noi appunto. Dobbiamo solo esserne consapevoli e saperla godere ed apprezzare”.

Un bel messaggio di vita positivo e concreto quindi.

“Sì, spero vivamente che questa canzone possa diventare un tormentone dell’estate, una colonna sonora delle nostre giornate estive, in quanto si parla di spiaggia, di giochi, di libertà; tutti piccoli flash accompagnati da un simpatico riff che dovrebbe entrare con facilità nella testa della gente. Il pezzo è stato composto da ragazzi giovani e quindi presenta sonorità attuali”.

Ecco, a proposito dell’attuale panorama musicale italiano, cosa ne pensi, visto che provieni da altri periodi storici in cui sei cresciuto artisticamente accanto ai grandi nomi d’autore?

“Allora è come se avessero dato un colpo di spugna ad un periodo musicale dove molti artisti hanno dato tanto per un bel periodo di tempo. Oggi a molti di loro non viene data più la possibilità. Sono pochi i grandi nomi rimasti a galla. Con i talent sono usciti dei cantanti, ma con una percentuale molto esigua di successo”

Come nacque l’idea di fondare la Nazionale Italiana Cantanti?

“L’idea partì da Mogol nel 1975 che chiamò Gianni Morandi per formare una squadra di calcio con fini benefici, al fine di comprare un’ambulanza per la croce verde di Milano. Oltre a Gianni, vennero coinvolti Don Backy, Lucio Battisti, Il Guardiamo del Faro, Claudio Baglioni, Fausto Leali e altri. Ho ricoperto il ruolo del portiere dopo che venne a mancare il precedente. Così formammo questa squadra che nell’ottobre del ’75 portò allo stadio Arena di Milano 15 mila persone. All’epoca disputavamo un paio di partite all’anno e, visto il successo per l’affluenza di pubblico, decidemmo di fondare nel 1981 la Nazionale Italiana Cantanti. Io sono uno dei soci fondatori. Diciamo che l’ufficialità è l’81, ma tutto nacque dopo quella prima partita del ’75”.

Ancora continua quest’attività?

“Sì, portando avanti un certo discorso di solidarietà con personaggi nuovi. Il presidente è sempre Enrico Ruggeri. Il prossimo anno festeggeremo i 45 anni con una grande festa”.

E’ bene tenere viva la memoria.

“Assolutamente, è bene ricordare il passato, soprattutto se penso che Lucio Battisti toccò il pallone in punta di piedi come una ballerina. Un Gianni Morandi che si fece male, ma zoppicò con la gamba sbagliata. Tesori di narrazione”.

Come sarà l’estate di Paolo Mengoli?

“All’insegna di questo motivo fresco e positivo che abbiamo presentato nell’intervista e con degli spettacoli che rendono omaggio al panorama della musica leggera italiana”.

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