Elena Bresciani: Al servizio dell’essere umano con lo strumento che conosce meglio: la Voce

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di Francesca Ghezzani

Intellettuale eclettica che ha festeggiato 25 anni di carriera artistica, cantante lirica di fama internazionale, vocal coach, direttore di coro, mentore e acquerellista, esperta di voci femminili che segue in tutta Italia, autrice di saggi e curatrice di rubriche radiofoniche e scritte sul panorama musicale.

Elena Bresciani è l’unica docente di canto al mondo ad applicare le frequenze in hz di antiche campane tibetane alle armoniche delle voci per ampliare il timbro e l’estensione nella tecnica vocale e, da sempre ricercatrice delle connessioni fra Canto e Spiritualità, ha recentemente presentato al pubblico il suo nuovo libro scritto a quattro mani con il chitarrista Renato Caruso “Canto del Benessere e Vibralchimia Interiore” edito da Fingerpicking.

Elena, perché c’era bisogno di un libro come questo?

“Non ho la presunzione di pensare che ci fosse “bisogno” del mio libro. Piuttosto, questo libro nasce dal mio personale bisogno di condividere una esperienza. Chi desidera può riconoscersi “a specchio” in questa esperienza. Come può l’essere umano uscire da un loop di dolore e trovare – attraverso la musica – conforto e una strada che lo accompagni alla piena realizzazione di sé stesso e alla felicità?  Questo è il racconto che metto al centro del libro, esperienza di vita vissuta e cammino di ricerca. Nella mia visione spirituale, qualunque cammino che si aggrappa ad uno “strumento di crescita personale”, sia esso un libro o il suono, è sterile se la persona non si mette in gioco davvero e se non si affida anche alla Fede. La Fede è la scoperta dell’Amore con la A maiuscola, la musica proviene da quell’Amore, da quell’abbraccio consolatorio che le varie religioni e culture chiamano in diversi modi.  Vi racconto cosa la musica può fare, lo faccio da creatura, però lo sguardo deve restare alto e fisso sul Creatore, altrimenti ci spostiamo su derive “new age” fuorvianti e non è l’intento del mio lavoro. L’intento del mio lavoro è mettermi con semplicità al servizio dell’essere umano con lo strumento che conosco meglio: la Voce”.

La parola “Vibralchimia” che significato ha?

“E’ un termine che ho coniato io e che contiene al suo interno due parole: Vibrazione e Alchimia. Lavoro con le Frequenze che sono in fisica acustica il numero di Vibrazioni al minuto secondo che ogni corpo vibrante emette; in natura tutto è Vibrazione! Anche la fisica quantistica di Albert Einstein ne parla. La Vibralchimia interiore è il lavoro che l’essere umano compie all’interno di sé stesso per evolvere anche attraverso l’aiuto del suono, oltre a percorsi di crescita personale mediati da altre discipline. Io compio Vibralchimia quando, dopo aver ascoltato il suono curativo entro nel silenzio e cerco il vero senso della vita e delle cose. Mi pacifico con il tutto, rallento e respiro. La mia ricerca ha a che fare con la vita, il respiro (inteso come soffio vitale), il suono, la cura consolatoria, la voce, le frequenze”.

Come canto, silenzio e vibrazioni musicali vanno a integrare il benessere interiore secondo le diverse tradizioni esplorate?

“Lo scoprirete leggendo il libro, perché il discorso è molto lungo… In queste pagine metto in dialogo la mia fede cattolica con la cultura vedica e buddista, la musica occidentale con la musica orientale, Pitagora ed i mantra. In breve. Il suono della voce accordato a diverse frequenze che da secoli vengono considerate curative va a sanare vuoti emotivi, disequilibri fisici, placa le paure, aiuta a comprendere il senso e la bellezza del tutto, ad accettare il dolore. Vi sto raccontando una verità che ho vissuto in prima persona. C’è una cosa nella mia vita che mi ha sempre aiutata, questa “cosa” è stata la musica e la ricerca sulla voce umana. Nel tempo è diventata “meditazione sonora”, il silenzio è una componente della musica e una chiave della meditazione. La mia ricerca crea una connessione fra suono-silenzio-benessere”.

La fisica del suono ci corre in aiuto per capire meglio?

“La fisica è una disciplina tangibile, mi aiuta a spiegare in termini tangibili ciò che è intangibile. Così si capisce che non sto parlando di “magia” e non sto spiegando concetti astratti, bensì concreti”.

Il silenzio è una forma di spogliazione interiore, come il decluttering è silenzio esteriore che aiuta la meditazione?

“Esatto. Iniziamo dall’esterno. Essere semplice significa occuparsi di ciò che è essenziale. Ciò che è essenziale è elevato. Ciò che è essenziale non si compra, si ottiene svuotandoci e facendo silenzio interiore. Questa spogliazione interiore si compie aggiustando prima il tiro sulle cose concrete, riflettendo sul consumismo, sul possesso dei beni, minimizzando i bisogni, è un primo passaggio”.

Per concludere e ringraziarti, tra i tuoi progetti futuri ci sarà ancora un nuovo libro per aiutarci a rigenerarci e coltivare il nostro benessere?

“Sono sincera. Non in questo momento. Ora voglio portare il “bagno sonoro”, la meditazione sonora in forma di concerto in giro per il mondo, voglio farvi tastare con mano questa musica.  Quello che dovevo “dire” l’ho scritto, ora lascio che il canto del benessere sia solo suono”.

Ph Collettivo Margot

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