iLSolitoMute: Il Content creator più seguito nel mondo del gaming

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di Alessio Certosa

 

ilSolitoMute, alias Raffaele Bottone, è tra i principali e più seguiti content creator esperto di gaming, calcio e tech. E’ stato scelto da Twitch per lo sport accelerator program, non a caso i suoi canali tik tok e instagram sono veri e propri punti di riferimento per gli appassionati del mondo tech. Ha fondato e gestisce “Rainbow6ItaCom”, un punto di riferimento per la community italiana di Rainbow Six Siege (gioco sviluppato da Ubisoft) su YouTube, Twitch e Instagram.

Nel corso degli anni, ha presentato eventi di rilievo come Lucca Comics & Games, Milan Games Week, Napoli Comicon e il lancio di prodotti per aziende come LG e GameStop, dimostrando versatilità e professionalità sia dal vivo che in formato digitale.

Grazie ad un linguaggio chiaro, semplice e vincente Raffaele è riuscito a conquistare l’affetto di innumerevoli seguaci proprio per una modalità di fruizione diretta, vincente che non tralascia mai l’attualità e l’informazione. Numerose sono le sue conduzioni all’interno dei principali palchi di eventi dedicati alla tecnologia e al mondo gaming. La sua attività spazia dalla creazione di contenuti divulgativi, guide tech e unboxing, alla conduzione di eventi di settore, collaborando con alcuni dei marchi più importanti del panorama nazionale Con lui facciamo un salto in un settore in costante crescita, quello del gaming in grado di appassionare pubblici sempre più ampi dalla gen z, ai millenials fino agli over, analizzando anche le differenze tra Italia e resto del Mondo.

ilSolitoMute sei uno dei più seguiti content creator in ambito Tech & Gaming. Com’è nata la tua passione e come è cominciato tutto? Raccontaci un po’ del tuo percorso più da vicino.

“In effetti tutto questo percorso nasce proprio da una smisurata passione per la tecnologia. Alle scuole elementari usavo i floppy disk e le email per scambiare immagini dei Pokémon con un mio compagno di classe, senza che nessuno in casa mi avesse insegnato nemmeno ad accendere il computer. Guardavo gli altri farlo e imparavo, completamente innamorato di questo mondo. Non posso dimenticare il classico “canto delle balene” del modem a 56k quando doveva connettersi alla rete”.

Quando hai capito che la tua passione stava trasformandosi in un lavoro a tutti gli effetti?

“Ho iniziato a pubblicare video sui social come content creator nel 2016, cercando di aumentare sempre più la qualità e migliorando nella comunicazione. All’inizio lo facevo principalmente per soddisfazione personale: apprendere sempre nuove cose è l’aspetto che più mi stimola in questo settore. Col tempo, la passione si è affiancata a un percorso lavorativo sempre più definito e, negli ultimi quattro anni, è diventato a tutti gli effetti il mio impiego a tempo pieno”.

Il settore del gaming è in costante crescita con pubblici sempre più ampi, cosa a tuo avviso rende questo filone un fenomeno oramai pop?

“Il gaming, come forma di intrattenimento, ha l’enorme vantaggio di essere in costante evoluzione. Cambia la tecnologia, cambiano gli strumenti a disposizione degli sviluppatori, cambiano le aspettative degli appassionati. Questo consente di coinvolgere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, spaziando in ogni ambito. Le stesse case di sviluppo investono sempre di più poiché la richiesta continua ad aumentare”.

Spesso sei protagonista sul palco di eventi dedicati al settore dal Comicon a Napoli, il Lucca Comics and Games e la Milan Games Week solo per citarne alcuni, ma qual è a tuo avviso la matrice dei valori che le community condividono in questi grandi eventi dedicati al mondo del gaming e che aria si respira?

“Ho avuto la possibilità di compiere quello step in più, passando dagli schermi ai palcoscenici degli eventi di settore per incontrare dal vivo gli appassionati e superare quella barriera inevitabile della videocamera. Le fiere sono gli eventi aggregativi più importanti del panorama: consentono ad amici che magari si incontrano principalmente online di vedersi di persona e, magari, di incontrare il proprio creator preferito. Si tratta di vere e proprie feste, dove si celebrano le proprie passioni facendo gruppo e confrontandosi con community strutturate”.

Cosa ti piace di più di quello che fai? E come si svolgono le tue giornate tipo? Essere un content creator oggi presuppone parecchie ore di lavoro e dedizione continuo corretto?

“Forse andrò in controtendenza, ma la cosa che preferisco del mio lavoro è proprio la fase che precede la pubblicazione di un video. Dalla ricerca dell’idea giusta, alla composizione e registrazione del contenuto, fino all’editing (che è il punto in cui riesco davvero a dar vita alla mia creatività). Ciò che voglio comunicare e il modo in cui lo faccio sono aspetti fondamentali di questo mestiere. Tutto questo richiede tanto lavoro, ritmi molto intensi e orari poco regolari. Capita sempre più spesso che per la realizzazione di un video di un solo minuto si impieghino ore o, addirittura, giorni. Ma ne sono innamorato”.

Sei spesso in giro per lavoro tra festival, fiere ed eventi. Che differenza c’è a tuo avviso tra l’Italia e il resto del mondo a livello di cultura Tech & Gaming? Possiamo dire che il fenomeno è esploso anche nel nostro Paese a tutti gli effetti?

“L’Italia c’è e già da anni sforna alcuni dei talenti più riconosciuti nei vari ambiti. Non mi riferisco solo a streamer e creator, ma anche alle figure professionali che alimentano questo settore: dagli sviluppatori, ai caster, ai pro player… Siamo però ancora indietro dal punto di vista lavorativo, con tanti giovani costretti a espatriare per trovare il proprio spazio. Il mercato si muove in fretta e l’Italia sta cercando di adattarsi. Non è un caso che da quest’anno sia stato reso disponibile il Codice ATECO per i Content Creator”.

Attraverso un linguaggio chiaro, semplice e vincente sei riuscito a conquistare l’affetto di innumerevoli seguaci proprio per una modalità di fruizione diretta, vincente che non tralascia mai l’attualità, l’informazione e la divulgazione sono temi a te molto cari.

“Ho sempre avuto una propensione particolare per la comunicazione. Al liceo ero rappresentante d’istituto, subito dopo consigliere del Forum dei Giovani… parlare con i miei coetanei di attualità, condividere valori e interessi è stato fondamentale. Sui social è cambiato il pubblico, ma non sono cambiate le intenzioni e i modi. Sento la grande responsabilità di rivolgermi a persone di tutte le età e cerco di farlo nella maniera più chiara e limpida possibile, senza mai rinunciare alla precisione”.

Tra le tue esperienze professionali sino ad ora quale ricordi con particolare fermento?

“Ce ne sono davvero tante e non è semplice scegliere, proprio perché sono prima di tutto un appassionato di questo mondo e solo dopo un creator. Direi sicuramente la prima collaborazione con PlayStation, un sogno per un gamer! Sono stato nominato anche PlayStation Playmaker, ovvero creator ufficiale per il brand.  Ma ci sono anche altre collaborazioni con brand tech che amo di cui vado fiero, come quelle con Samsung, Nvidia, Elgato… o eventi importanti in cui ho lavorato come presentatore davanti a centinaia di appassionati”.

Che consigli ti sentiresti di dare ad un giovane che vorrebbe intraprendere un percorso simile al tuo?

“Metterci la faccia! È una domanda che mi fanno spesso anche i diretti interessati e, a rischio di risultare ripetitivo, credo davvero in questo concetto. Anzi, penso di aver commesso un errore all’inizio del mio percorso non facendolo subito… mi vergognavo all’idea di mostrarmi sui social. Se si vuole intraprendere davvero questo cammino, bisogna essere disposti a metterci la faccia, perché responsabilizza sin dall’inizio e consente di creare un legame autentico col proprio pubblico”.

Progetti futuri e sogni nel cassetto?

“So che è un po’ lontano dal mondo tech/gaming, ma qualche anno fa mi ripetevo spesso: “prima o poi riuscirò a fare qualcosa con l’Inter” (sono un amante dello sport e un tifoso sfegatato). Pochi giorni fa sono riuscito in questa impresa: sono stato invitato dalla società a viaggiare con la squadra in trasferta a Monaco per la sfida di Champions League col Bayern, così da raccontare l’esperienza sui social. Quindi ora tocca pensare al prossimo sogno… magari presentare qualche evento con annunci tech rivoluzionari!”.

Oltre ai social e al mondo Tech & Gaming, quali sono le passioni di Raffaele nella quotidianità?

“Qualcuno ha detto “nerd”? Se avessi tempo infinito, mi piacerebbe leggere tutti i manga e i comics che continuo a rimandare. Adoro il cinema, i film e le serie TV, soprattutto se con amici! E poi c’è il calcio: sono stato arbitro tesserato per 13 anni e ancora oggi sono molto legato al regolamento e ai valori di questo sport”.

 

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