Il debutto di Amira: Un viaggio musicale che profuma di terre lontane

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di Mariagrazia Cucchi

Cantautrice di origini tunisine ma ormai milanese per scelta, Amira esordisce con un brano scritto in italiano con inserti in arabo, una musica ballabile dance, solare e orecchiabile, che gioca con una melodia orientaleggiante, nel quale parla di lei, del suo presente, senza tradire le proprie radici. Del resto, la giovane artista è anche una viaggiatrice curiosa: da sempre ama scoprire il mondo e le sue sfumature che per lei rappresentano ricchezza e possibilità di confronto. Durante il suo percorso, la sua sete di conoscenza l’ha portata ad approfondire attraverso gli studi ciò che la circonda senza pregiudizi o timori: Milano è diventata la sua città, dove frequenta l’Accademia del Teatro e quella Cinematografica, scoprendo attraverso la recitazione alcune “pieghe” della sua anima ancora nascoste e inesplorate. Da qui sono nate le poesie e le prime canzoni, in cui si mescolano le sue origini con le esperienze di vita, in lingua araba, francese e italiana. Ha da poco debuttato su tutte le piattaforme digitali e in radio il suo “Vieni con Me”, singolo arrangiato e missato da Roberto Gramegna, di cui racconta i retroscena:

“Dopo un periodo difficile, ho iniziato a scrivere un diario, una forma di auto-cura che mi ha aiutata a ragionare, a comprendere quello che stavo vivendo e, soprattutto, a conoscermi a fondo. Dopo tre anni di pagine fitte, le parole sono diventate poesie. Questo processo di autoanalisi mi ha aiutata molto e mi ha aiutata a ridisegnare la mia rotta con consapevolezza. La recitazione, per me, è stata un passaggio fondamentale, che mi ha aiutata molto a comprendermi, ad accettarmi”.

Il brano è dunque una pagina di vita, un racconto intimo ma universale, un ideale crossover tra Tunisia e Italia, e ci invita ad esplorare quello che abbiamo dentro, perché è lì che si trova ciò di cui abbiamo veramente bisogno.

“Scrivere mi ha aiutata a scandagliare una parte di me ancora inesplorata, una necessità a cui non ho potuto oppormi in un periodo davvero complicato. Inizialmente l’ho scritta solo in italiano, ma sentivo che mancava qualcosa e, poiché mi fido delle mie sensazioni, l’ho messa in un cassetto e l’ho lasciata lì. Ho cominciato a scrivere in arabo qualche pezzo, poi in arabo e francese. Un giorno, grazie a queste sperimentazioni, ho capito che quello che mancava era un testo in arabo, che è parte di me. Scritte, finalmente, le parole, la melodia è arrivata in modo naturale; questa per assurdo è leggera, ballabile, quasi a voler alleggerire il testo, regalando al brano una chance in più, un’orecchiabilità necessaria”.

Troppo spesso ci sbilanciamo rincorrendo qualcosa o qualcuno, dimenticandoci. Perdiamo così l’equilibrio, prima di capire che abbiamo tante risorse. I giorni bui, quelli in cui rimaniamo soli con noi stessi, possono essere l’occasione per scoprire quanto di bello c’è ancora: Amira e la sua musica, che profuma di terre lontane e allo stesso tempo vicine, ce lo vuole ricordare. Il video ripercorre le tappe di questa narrazione, con immagini senza filtri o finzioni, che la raccontano con le sue radici tunisine, i nuovi innesti e le nuove fioriture in un percorso artistico che di sicuro saprà sorprendere. “Nell’introspezione, ho trovato una strada per stare bene – conclude – quindi voglio percorrere questo nuovo sentiero e vedere dove mi porterà”.

Come dice Amira, ognuno di noi ha il suo “secret garden”, un luogo segreto e magico, in cui recuperare le forze, ritrovare armonia con la propria anima e dedicarsi del tempo. Quel tempo che rincorriamo e che, per una volta, è solo per noi.

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